Milano, Università degli Studi di Milano, 16 Dicembre 2019
Viticoltura sostenibile: l’Università degli Studi di Milano ospita il workshop dedicato alla presentazione dei risultati finali di progetto
Soluzioni innovative in grado di ottimizzare tempi e risorse e di garantire rispetto dell’ambiente come alleati nella lotta ai cambiamenti climatici. Un futuro non troppo lontano, tanto che l’Italia punta ad arrivare entro il 2021 ad avere il 10% della superficie agricola coltivata con tecniche di ultima generazione, la precision farming.
I vantaggi di questo approccio sono già stati ampiamenti dimostrati: miglioramento della produttività agricola e degli standard qualitativi dei prodotti, contenimento dei costi di produzione, tracciabilità e sostenibilità. Un mercato in continua crescita che si stima dovrebbe crescere a breve del 20% all’anno con un valore che nei prossimi 5 anni potrebbe arrivare a 4,5 miliardi a livello mondiale. Queste le sfide e le opportunità discusse presso l’Università degli Studi di Milano che ha ospitato il convegno finale del progetto europeo VITISOM, supportato dalla Commissione Europea attraverso il Programma LIFE per un valore di circa 1,2 milioni di euro.
Il valore internazionale del progetto è stata attesta da Federico Benvenuti, rappresentate del National Contact Point del Programma Life presso il Ministero dell’Ambiente, che ne ha incoraggiato l’ulteriore sviluppo del progetto verso una sua valorizzazione come buona pratica di sostenibilità di agricoltura. Presenti all’evento Leonardo Valenti Coordinatore del progetto, Isabella Ghiglieno Project manager di LIFE VITISOM cui si deve l’illustrazione degli obiettivi e della strategia del progetto, e i rappresentati di tutti i partner che hanno contribuito, moderati da Giannino della Frattina, giornalista de “Il Giornale”, e Aldo Fiordelli, giornalista de “L’Espresso” e “Decanter”, ad illustrare i più significativi risultati ottenuti dalla progettazione e realizzazione dei prototipi, al monitoraggio delle prestazioni in pieno campo fino agli impatti ambientali e socioeconomici dell’innovazione proposta.
Hanno contribuito alla giornata anche i progetti LIFE Green Grapes, LIFE SOil4Wine, LIFE ZEOWINE, LIFE DOP, LIFE+ IPNOA e FARESUBIO a loro si devono esempi di pratiche virtuose e strumenti tecnologici per monitorare e mitigare le emissioni di protossido di azoto e, più in generali, di gas a effetto serra delle pratiche agronomiche e delle filiere agroalimentari.