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Dal laboratorio al campo

L’attività sperimentale di INPACT prevede la progettazione e l’applicazione di protocolli per il contenimento di tospovirus e la promozione di buone pratiche agronomiche a basso impatto ambientale.

Rilevamento di TSWV e contrasto alla diffusione di insetti-vettori 

La sperimentazione applicata a circa quattro ettari coltivati a insalata pan di zucchero per un totale di 70.000 piantine/ha mira a monitorare la presenza di piante con sintomi di TSWV e la presenza di insetti-vettori, in particolare Frankiniella Occidentalis uno dei maggiori responsabili della trasmissione del patogeno.

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Trappole cromotropiche 

L’installazione di trappole cromotropiche consente di monitorare la presenza di insetti dannosi e ne favorisce la cattura massiva, si tratta di uno dei metodi più semplici e immediati di contrasto alla propagazione. Costituiti da fogli rivestiti da uno speciale collante, le trappole attraggono e catturano l’insetto dannoso, trattenendolo sulla superficie.

Impatto ambientale 

L’utilizzo di trappole cromotropiche ha un limitato impatto ambientale: i collanti sono progettati in modo da non disciogliersi con il sole e non scolare sul terreno. Il progetto inoltre prevede verifiche di adattamento e produzione in campo, nelle condizioni climatiche della Lombardia, di varietà di cicoria di cui si sta verificando in ambiente controllato la resistenza a TSWV.

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Biochar e Trichoderma per la prevenzione di TSWV  

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La sperimentazione, applicata a un cinque ettari coltivati a cicoria pan di zucchero e in parte ammendati mediante la combinazione di biochar e Trichoderma (presso l’Azienda agricola Punto Verde) e con solo Trichoderma (Azienda Agripoli), mira a dimostrare una minore incidenza di TSWV nelle parcelle trattate monitorando in contemporanea la presenza di insetti-vettori. I dati derivanti dall’analisi del terreno sono utilizzati per determinare l’influenza delle diverse pratiche agronomiche e suggerire quindi eventuali correzioni riguardanti la concimazione o la somministrazione di organismi utili.
Le analisi statistiche permettono di determinare possibili correlazioni esistenti fra i diversi parametri registrati ed eventuali differenze tra le due aziende e all’interno delle aziende. 

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Il biochar è un carbone vegetale risultato dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale, inclusi residui e sottoprodotti agricoli. Il biochar costituito da 90% di contenuto di carbonio è un potente ammendante e favorendo la disponibilità prolungata degli elementi nutritivi per le piante, migliora la struttura del terreno e diminuisce il fabbisogno di acqua e fertilizzanti.

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Applicato nelle pratiche agronomiche, il biochar contribuisce alla mitigazione delle emissioni di CO2 dal suolo, ed è un promotore di fertilità del terreno, determinando una maggior efficienza fotosintetica, sviluppo di biomassa e quindi sequestro di carbonio.
Il biochar è un esempio perfetto di economia circolare ed è considerato una delle più promettenti soluzioni per il contrasto ai cambiamenti climatici. 

Saggio di resistenza a TSWV

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La sperimentazione prevede la selezione di linee di lattuga e varietà di cicoria pan di zucchero al fine di valutare la resistenza a TSWV.

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Le inoculazioni sperimentali in serra con due isolati diversi di TSWV permetteranno di stabilire quali delle insalate trattate non mostra sintomi dell’infezione.

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I saggi real time PCR e immunoenzimatici contribuiranno a quantificare TSWV nei campioni.

Valutazione dell’impatto ambientale

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Il profilo di sostenibilità dei protocolli sperimentati è calcolato tramite Life Cycle Assessment - LCA, metodo di riferimento internazionale per le valutazioni di impatto ambientale. Lo studio si basa su un approccio multifattoriale, che tiene conto delle situazioni pedoclimatiche (pH, tessitura e CSC dei suoli e piovosità e temperature medie), delle tecniche colturale (sequenza ed epoca delle lavorazioni di campo, consumo dei diversi fattori produttivi) e delle rese.

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L’impronta di carbonio dei protocolli colturali è calcolata per unità di prodotto (es. 1 kg di insalata IV gamma) considerando i parametri di impatto di acidificazione del suolo, eutrofizzazione delle acque dolci, terrestri e marine, formazioni di polveri sottili, ecotossicità per le acque e consumo di risorse minerali e fossili.

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Lo studio LCA supporta un’analisi dei benefici nel contenimento di TSWV per ciascun scenario (applicazione di biochar, Trichoderma e varietà resistenti) combinata a quello di conservazione della sostanza organica e della riduzione di emissioni CO2.

Coordinatore Inpact

O.P. Sole e Rugiada S.A.C.p.A.
Felice Poli
Presidente O.P. Sole e Rugiada
Via Manerbio 10
Bagnolo Mella (BS)